L'RSS come futura fonte di investimento in internet

Il New York Times pubblica oggi un articolo secondo il quale l'RSS si sta poco per volta affermando come uno degli strumenti pubblicitari (internet advertisement) più efficaci in rete.

Non è sicuramente giunta l'ora di mandare in pensione le tanto collaudate newsletter o i multiforma banner pubblicitari, tuttavia l'autorevole quotidiano consiglia di cominciare a valutare l'opportunità di investire nell'acquisto o nell'esposizione di pubblicità all'interno dei feed RSS.
Numerose aziende si stanno specializzando nell'offrire servizi di marketing legati a questa nuova tecnologia che presto potrebbe entrare prepotentemente nel comune uso quotidiano, in seguito all'annuncio di Microsoft di integrare l'RSS nel nuovo sistema operativo Longhorn.

Alla fine del 2003 gli utilizzatori degli RSS di NYTimes.com erano circa 500,000. Attualmente, afferma Toby Usnik direttore delle pubbliche relazioni della testata, i visitatori che utilizzano i loro feed si aggirano intorno a 7,3 Milioni, rilevati a fine di Aprile.
Una crescita impressionante, che ha convinto altre redazioni come ad esempio Washingtonpost.com a considerare l'opportunità di inserire all'interno dei propri newsfeed delle inserzioni pubblicitarie.

Della stessa idea sembra essere anche Rok Hrastnik che, in un suo articolo pubblicato su Dev Mechanic, riflette su come Google e Microsoft abbiano oramai implicitamente decretato l'inizio dell'RSS Marketing.

Pheedo, una nota azienda di promozione e marketing mediante gli RSS, afferma che attualmente gli inserzionisti pagano da 50 centesimi a $ 1.75 per click. Un costo decisamente marginale se si pensa che la maggior parte delle campagne su target mirati attualmente può richiedere investimenti ben più elevati.

Charles M. Smith, presidente e chief operating officer di Pheedom, afferma che la società ha eseguito numerosi studi di mercatorilevando che gli annunci più adatti devono avere un testo di circa 500 parole, invece dei classici annunci brevi e concisi che quasi mai superano le 100. La motivazione principale, afferma Mr Smith, è che un utilizzatore tipo di un RSS desidera, come prima cosa, ottenere sufficienti informazioni legate a ciò che sta leggendo per essere invogliato a cliccare sull'articolo per consultare l'intero contenuto.

Steve Rubel, giornalista informatico ed esperto di strategie di public relation, sostiene che in meno di 5 anni l'uso dei feed è destinato a competere, se non sostituire, le classiche iscrizioni alle newsletter. Le motivazioni che fanno propendere la scelta verso l'RSS sono numerose ma il tema è quasi sempre uno: maggiore sicurezza offerta all'utente.
Nonostante quanto affermato da Richard Stiennon non sia da dimenticare, gli iscritti ad un feed sono più difficili da tracciare e questo garantisce al visitatore una maggiore tutela della privacy. Inoltre, l'iscrizione ad un RSS non necessita l'uso di un'email e generalmente non richiede l'apertura di un account, tutelando così l'utente da eventuali problemi di spam.

p>Scott Rafer, chief executive di FeedSter, conclude l'articolo dichiarando che, secondo lui, in meno di 5 anni chiunque disponda di una connessione a banda larga utilizzerà, in un modo o nell'altro, l'RSS.